E i paesaggi assolati fintosiciliani. E il ristorante snobbettino con cameriere-ambrogino. E un terzo spot-meteora, dimenticabile. E… tutto scorre, nel circo della pubblicità alimentar-dolciaria italiana. Soprattutto quando ci si infogna e intestardisce su un prodotto che non incontra i gusti del pubblico. Quello che invece purtroppo resta, a tormentare i timpani dei poveri tele-radio-ascoltatori, è un jingle che definire stomachevole è poco.
Ma non siamo gli unici da compiangere. Pensate ai creativi che su quel prodotto imprecano da anni, riunioni su riunioni, brainstorming su brainstorming, degustazioni su degustazioni, e mai che si trovi l’idea giusta, il tono giusto (o forse: il brief giusto? E’ colpa dell’account!, è sbagliato il posizionamento, il target!). Altrimenti non si spiegherebbe il recente ricorso all’artiglieria pesante, con ben DUE testimonial famosi contemporaneamente, per l’ennesimo spot del “nettare degli dei” (che ciofeca di payoff!): una serie di salamelecchi tra una bionda nazionalpopolare e il suo grigio vicino di casa, che decantano le virtù digestive e rasserenanti (a proposito di aggettivi: è più esilarante o irritante, il parallelo sonoro tra il naming “Soleil” e il verbo “Solleva”?) di un sorbetto che nessuno, neanche il consumatore meno dieteticamente consapevole, neanche se lo facessero ai gusti di tè verde/aloe vera/uva fragola, ha intenzione di sorbirsi.
Archive for novembre 2009
Le Cirque du Gran Soleil
16 novembre 2009La pazza spudorata se n’è andata
2 novembre 2009“Non sono bella,
sono soltanto erotica.”
“Nei momenti peggiori
mi chiamo
Cita Hayworth.”
Alda Merini, 1931-2009
(Le citazioni sono tratte dal suo “aforismi e magie”, BUR, 2005)