La vituperata vignetta è uscita ormai da diversi giorni, ma se continuo a pensarci evidentemente c’è qualcosa che proprio non mi va giù.
La mia prima reazione al vederla è stata una risata… subito frenata dal pensiero di come mi sono sentita ogni volta che l’aereo sul quale viaggiavo incappava in una turbolenza di quelle belle forti e mi ritrovavo, terrorizzata e impotente, a dover sopportare un’altalena di saliscendi in stile giostra della morte e shakerate da centrifuga (sarò pure un segno d’aria, ma da qualche anno volare non mi attrae più di tanto); o, peggio, di cosa può aver provato quel mio cugino pilota militare mentre il suo Tornado precipitava in mare… eh no, cavolo: non c’è proprio un cavolo da ridere, e mi vergogno di averlo fatto.
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