L’abominevole donna delle nevi…
…atterrata di fresco sul mio terrazzo e prontamente rifornita di forme abbondanti, occhi vivaci, naso deciso, sorriso largo, capello al vento e cappello vermiglio, augura a tutti BUONE FESTE!
Stamattina bastava appoggiarsi un attimo al parapetto
per sentirlo respirare,
i giunti vibranti e le funi oscillanti sotto il soffio di un robusto garbino che lo trasformava in organismo vivente,
elettrizzante giostra
nata apposta per far sollevare le teste e spalancare i sorrisi di chi la percorre, ognuno col suo passo.
Non avrò il suo charme, non avrò il loro soul, ma il primo compleanno di questo bel Ponte lo voglio sottolineare: perché connettere, in tutte le sue forme,
è sempre nobile, difficile e meritoria opera e, a quanto vedo, sento e sperimento passandoci sopra quasi ogni giorno, stavolta anche miracolosamente riuscita.
“Lo sguardo non trova ostacoli, i polmoni s’allargano al respiro dell’infinito.
Attenzione! In queste sublimità c’è minaccia d’istupidimento. L’uomo deve vivere dentro camere piccole e basse, e il cielo o non guardarlo affatto, o guardarlo attraverso finestre molto strette.”
(Alberto Savinio, Dico a te, Clio, Adelphi, 1992: in gentile e appropriato prestito.)