“Lo sguardo non trova ostacoli, i polmoni s’allargano al respiro dell’infinito.
Attenzione! In queste sublimità c’è minaccia d’istupidimento. L’uomo deve vivere dentro camere piccole e basse, e il cielo o non guardarlo affatto, o guardarlo attraverso finestre molto strette.”
(Alberto Savinio, Dico a te, Clio, Adelphi, 1992: in gentile e appropriato prestito.)
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