Poesia di autrice sconosciuta, appena ricevuta da una preziosa amica “storica”: di quelle che vi conoscete a vent’anni e negli anni riuscite miracolosamente a non perdervi, malgré la vie…
Com’eravamo stupide noi, a vent’anni indossavamo pesanti camicioni di lino,
allungavamo setosi i capelli a coprire volti freschi e lucenti;
com’eravamo stupide noi a vent’anni, con i nostri pensieri silenziosi,
raccoglievamo conchiglie perdute in tasche bucate,
allungavamo il passo lontano da spiagge affollate;
com’eravamo stupide noi a vent’anni sul molo,
gloriose, solitarie,
e vecchie,
così… stupide, sfruttate dal vento.
20 settembre 2012 alle 2:20 PM |
Wow. Un abbraccio a te
20 settembre 2012 alle 7:00 PM |
Ciao Clara! Ti abbraccio e ti penso forte.