Due giorni dall’inizio del nuovo anno, e io che non faccio mai bilanci per iscritto stavolta ho voglia di tirare un po’ le somme.
Sarà che a breve mi arriverà il resoconto annuale delle statistiche di WordPress, con i dettagli degli accessi a questo blog, che confermeranno la mia natura a-social.
Sarà che il mio 2016 è stato un anno memorabile, sotto tanti punti di vista.
Sarà che ho chiuso e sto affrontando tanti sospesi… e che questo blog rientra appunto tra le zavorre di cui credo di poter fare a meno nell’anno nuovo.
Nel 2016 ho pubblicato qui soltanto due post, uno a gennaio e l’altro a febbraio; dopodiché, il silenzio. Ma nel frattempo ho scritto e pubblicato, perfino tradotto altrove: su e per Medium, Twitter, Abbiamo le Prove, Fazi, servendomi di forme e piattaforme a me più congeniali. Luoghi pur sempre virtuali ma con un loro calore di fondo, dove avevo e ho ancora voglia di scrivere, di comunicare, di lasciare tracce che, a sentire le reazioni e i commenti, hanno toccato il cuore a molti.
Perché io per prima ci ho messo il cuore.

Henri Matisse, Icaro
Questo blog, invece, un cuore non ce l’ha più. Specie dopo la pubblicazione del libro omonimo, se lo è perso per strada, post dopo post, e al suo posto sono subentrati testa, smania di copyare, giochi di parole, citazioni… tutte cose anche piacevoli ma, gratta gratta, vuote. Che non toccano e non lasciano traccia.
“…her heart wasn’t in it”: “…lei non ci metteva il cuore”. Traduco molto alla lettera, pescandola a caso (anche se al caso ormai non credo più), una frase dal secondo libro che sto finendo di co-tradurre insieme a @ennemme (co-tradurre libri “veri”, di carta, per un vero editore: una bella sfida e soddisfazione nel 2016). Metterci il cuore, ascoltare di più la pancia evitando di disperdere le mie energie vitali, è diventata ormai un’esigenza imprescindibile.
Per questo, la copydimare resta su Medium e Twitter, ma chiude “Lo scopriremo solo scrivendo”, ringraziando il suo pubblico a suon di musica. E per il 2017, vi rimanda al suo nuovo sito in costruzione, copydimare.com, e ad altri progetti di scrittura ancora troppo embrionali per volerne parlare adesso.
Siti e progetti ancora tanto, tanto incompleti e imperfetti (non lo siamo sempre tutti?), magari più sofferti, ma in fondo più sentiti e autentici… più vivi.