Dai a uno sgrammaticato ispirato una bomboletta spray e una saracinesca intonsa: non mancherà di sorprenderti.
Archive for the ‘W l’Itaglia’ Category
Èccerto, ci mancherebbe!
5 settembre 2014Oggi accadde
19 luglio 2012Caldo, sole, l’estate in piena esplosione, con le lacrime a torrenti e la speranza a secco davanti al TG2 che trasmette macerie fumanti, auto sventrate, lacerti carbonizzati, pozze di sangue, facce disorientate. Vent’anni da allora, e mi sembra che sia successo venti minuti fa.
Piccole epifanie autostradali
9 novembre 2011“Guida sicura”: un abusato ossimoro.
La paura fa 90… all’ora.
Chi di abbaglianti ferisce, di abbaglianti perisce.
L’auto del vicino è sempre più veloce.
Mai dare al camionista l’occasione di un Duel.
Il camionista più simpatico è quello che non si vede.
L’Audi nera assassina non è una leggenda metrolitana.
Il tutor esiste? Certo: nei college inglesi!
(to be updated…)
Vota Giorgio
11 giugno 2011Dedicata a chi, infortunata di recente, mi ha sibilato:
“Domani, fosse pure in lettiga, a votare io ci vado!”.
Facciamo festa
17 marzo 2011Tutto il (doppio) senso di questo nostro 150esimo compleanno, in un cartello fotografato a Carnevale.
Proud to be an Italian woman (un post ripetitivo)
14 febbraio 2011Non doversi vergognare, una volta tanto; non dover essere oggetto di barzellette, una volta tanto; non doversi sentire cittadine di serie B di un paese di serie B, una volta tanto: ne vogliamo tante altre, di volte così!!!
Tanto fiera di aver partecipato alla manifestazione del 13 febbraio da volerci mettere, una volta tanto, la faccia…
…insieme a quelle di tanti altri concittadini e concittadine che, una volta tanto, hanno potuto e voluto farsi sentire, leggere, vedere, ascoltare.
The first smiles in the morning
5 febbraio 2011…quello catturato* da un treno in partenza,
…e quello che ti spunta quando leggi anche il tuo nome in un catalogo tutt’altro che dongiovannesco:
*©fdv
Morto dentro
10 gennaio 2011Parafrase per parafrase, è “a dir poco singolare” assistere alle sparate di chi, con cosiddetto “sano realismo padano”, esalta le capacità autorigeneratrici ed autoimprenditoriali dei veneti rispetto a quelle degli abruzzesi, visti come “peso morto”, zavorra in lagnosa attesa di aiuti statali, “riedizione rivista e corretta dell’Irpinia”; di chi, in un faticoso clima di celebrazioni per il centocinquantenario, blatera di “disaffezione delle genti del nord” e di “rottura inevitabile con lo stato centralista”.
Inevitabile anche il mio commento a caldo: peso morto sarai tu, mister b minuscola. Peso, sulle teste dei cittadini italiani che ti pagano il grasso stipendio da europarlamentare; e soprattutto morto, morto dentro, verdastro generatore di frasi grette e biliose!
A domanda, rispondo
13 novembre 2010Resto. Nonostante e malgrado tutto, resto, ancora, qua, nella nostra splendida, maltrattata Italia. I motivi sono diversi, questo (banale, scontato, stucchevole… lo so: chisseneimporta!) è quello di oggi:
cielo azzurroterso + soleestivo + 25 °C + Adriatico cristallino e carezzevole + vele bianche + corpulenti, villosi sub a torsonudo + statuario, pazzo podista scalzo in costume da bagno + traffico di pescatori-venditori (fresche palamite e lumachine occhieggiano da scatole di polistirolo, subito ghermite da acquirenti entusiasti) + sorridenti perdigiorno canedotati + 60 minuti di corsa su spiaggia in modalità diesel = BEATITUDINE.