Never judge a book by its cover

Maddai, ma no, proprio lui??
Quello che taglia parole e opinioni con l’accetta, il semicrucco frequentatore di Oktoberfest, l’appassionato guidatore di grosse cilindrate, il fidanzato egoista per antonomasia… non solo alleva a casa sua da anni una coppia di tartarughe, ma da anni disegna (disegnare? lui?? con quelle mani???) per poi scolpire (scolpire, lui sì, con quelle mani!!!) statue di animali utilizzando esclusivamente metalli di risulta: “è la mia poetica: solo materiale di riciclo”.
Sentirlo ma soprattutto vederlo descrivere il suo passatempo preferito (prossimo a diventare pubblico, tramite mostra in calendario presso prestigioso Institut bavarese) con sorrisi, parole e gesti extralarge è stato come ricevere una stilettata di entusiasta luce intergalattica, un insospettato quanto necessario reminder della fondatezza della “Sex & Cash Theory” (hi, Hugh! Nice to read you).
Reminder che mi permette di augurare un sessoso, sostanzioso settembre inoltrato a chi legge — e che il dio della punteggiatura non mi fulmini per l’abuso di interrogativi, esclamativi e parentesi in questo post…

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